lunedì 6 ottobre 2014

Aristotele - De Anima [Passi Scelti] -

Aristotele - De Anima [Passi Scelti] -

Libro Alpha (Primo)

1. Valore, metodo e problemi della psicologia -

“Sembra inoltre che la conoscenza dell’anima contribuisca grandemente alla verità in tutti 
i campi, e specialmente alla ricerca sulla natura, giacché l’anima è come il principio degli animali.” [I,1,402a4-5]

“Si deve invece fare attenzione a che non sfugga se ci sia un’unica definizione, di anima, com’è unicala definizione di animale, o se sia diversa per ciascuna anima, com’è diversa 
la definizione di cavallo,cane, uomo e dio, nel qual caso animale in universale è nulla 
oppure è posteriore.” [I,1,402b6-8]

“Per ciò che riguarda la maggior parte di queste affezioni, risulta che l’anima non subisce 
e non operanulla indipendemente dal corpo, com’è il caso della collera, del coraggio, del desiderio, e in generale della sensazione, mentre il pensiero assomiglia molto ad un’affezione propria dell’anima. Se però il pensiero è una specie d’immaginazione [fantasìa] o non opera senza l’immaginazione, neppure esso potrà essere indipendente [...] se [...] tra 
le attività o affezioni dell’anima [...] non c’è nessuna che le sia propria, non sarà separabile,  
e si troverà nella stessa condizione della retta in quanto retta.” [I,1,403a6-11]

“Sembra che anche le affezioni dell’anima abbiano tutte un legame con il corpo [...] 
non appena esse si producono, il corpo subisce una modificazione.” [I,1,403a19]

“Per queste ragioni è senz’altro compito del fisico trattare dell’anima” [I,1,403a27]

“Il fisico indica la materia, il dialettico la forma e l’essenza. L’essenza della cosa in questione è infatti determinata, ma, se deve e sistere, è necessario che si realizzi in una determinata materia.” [I,1,403b3-4]

“Le caratteristiche, poi, che non sono separabili, e tuttavia non vengono considerate in quanto affezioni di un determinato corpo e sono ottenute per astrazione [afairésis], le studia il matematico. In quanto invece sono separate, le considera il filosofo primo” [I,1,403b16]



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